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Meditazione Mindfulness del Dott. Pariente

Nel contesto delle patologie cutanee infiammatorie croniche della pelle che causano prurito e dolore (come l’eczema atopico), approfondiremo la cosiddetta medicina globale.

La medicina globale, chiamata anche medicina olistica, si prende cura del paziente nella sua totalità. “Holos” deriva dal greco e significa “tutto”. Questa branchia della medicina si concentra quindi sul paziente e non solo sulla patologia cutanea. Infatti, la qualità della vita viene spesso influenzata dalle malattie croniche (ossia quelle che persistono a lungo termine), in particolare dalle patologie della pelle, perché sono visibili e influenzano le relazioni che si hanno con le altre persone. Nonostante la presenza di trattamenti medici ben stabiliti e monitorati, la cronicità e il rischio di ricadute creano ansia e disturbi psicologici persistenti, talvolta anche quando la malattia è in guarigione. 

Gli interventi non farmacologici sono già ampiamente utilizzati, ad esempio nelle cure post-cancro, in psichiatria e nel caso di altre malattie reumatologiche e digestive infiammatorie. Non solo forniscono una cura medica, ma offrono supporto emotivo, giovamento e conforto ai pazienti. L’obiettivo è aiutare, curare, supportare e accompagnare i pazienti nel percorso di trattamento. 
Non c’è competizione tra i diversi strumenti utilizzati in questa situazione. Infatti, tutti gli strumenti utilizzati in medicina si completano a vicenda e consentono al paziente di migliorare l'esperienza, venendo incontro alla sua sofferenza associata alla malattia e al suo trattamento, nota anche come “il peso della malattia”. 

Nella mia pratica di dermatologo, metto a disposizione il potente strumento della meditazione Mindfulness, che permette di indagare la propria mente, di conoscere e capire meglio se stessi e di trovare altri modi per sentirsi meglio. La meditazione Mindfulness è anche una terapia cognitivo-comportamentale utilizzata in psicoterapia. Come avviene per lo sport, consiste nell’allenare la mente a sviluppare nuove capacità grazie alla neuroplasticità cerebrale. Mentre lo sport sviluppa i muscoli allenati, la meditazione sviluppa le aree cerebrali collegate alla soddisfazione/calma e riduce la sollecitazione di quelle aree responsabili delle emozioni disturbanti. È uno sport cerebrale! 

Utilizzata da oltre 20 anni negli ospedali per ridurre lo stress di ogni tipo e prevenire le ricadute delle malattie depressive, è una tecnica psico-corporea che agisce sui pensieri e sulle emozioni attraverso esercizi corporei basati principalmente sulla respirazione. In sintesi, è una terapia per le emozioni! 

Per capire meglio come funziona la meditazione, ti suggerisco di osservarti, come se fossi un testimone esterno neutrale, e di "scansionare" il tuo corpo, i tuoi pensieri e le tue emozioni: otterrai il tuo “meteo interno”. Segui questi 3 step: 

  1. Osserva il tuo stato di stress qui e ora.
  2. Prova una meditazione con questo video-podcast che ho registrato per te, per osservare il tuo stato fisico e mentale all’inizio e alla fine della pratica.
  3. Pratica la stessa meditazione 1 o 2 volte a settimana e osserva gli effetti a breve, medio e lungo termine sulla tua qualità di vita. Puoi aumentare la frequenza delle meditazioni se ne senti il bisogno.

 

I. Stress e ansia

Innanzitutto cercheremo di andare a fondo del concetto di stress e, più nello specifico, del nostro “stress”, adottando un approccio educativo a ciò che accade dentro di noi. 

Stress è una parola inglese che significa tensione. Questo anglicismo si è ormai democratizzato ed è spesso utilizzato nel linguaggio comune, non solo dalle persone in generale ma anche dai pazienti. In medicina, lo stress è stato descritto da Hanz Seyle nel 1930 ed è definito come l’insieme dei mezzi fisiologici e psicologici utilizzati da una persona per adattarsi a un dato evento. Il nostro corpo risponde allo stress in 3 fasi: allarme, resistenza ed esaurimento. Il modello di Laborit definisce lo stress come una reazione che garantisce la sopravvivenza dell’organismo di fronte al pericolo. Nel caso della dermatite atopica, la malattia può rappresentare il pericolo. 

Questo stress provoca il rilascio di ormoni dannosi per il corpo. Quando il corpo è in buona salute, si riprende facilmente; con il tempo, però, il corpo si stanca ed è meno capace di ripararsi, soprattutto quando è indebolito. Lo stress può quindi contribuire a generare, aggravare o scatenare una riacutizzazione atopica e quindi un attacco di prurito. È un po’ come una goccia d’acqua che fa traboccare il vaso... 

Secondo gli psicologi, esistono solo cinque emozioni negative: la paura, la rabbia, la tristezza, l’avversione e la sorpresa, e una solo emozione positiva: la gioia. Le emozioni sono spesso combinate tra loro e creano il cosiddetto stress. Le emozioni sono fenomeni psico-corporei accompagnati da sensazioni corporee. Che siano dirette o precedute da un pensiero, queste sensazioni sono universali e possono essere avvertite da un capo all’altro del pianeta: la paura è la paura, la rabbia è la rabbia. 

L’ansia è un’emozione che rientra nel dominio della paura. Ciò significa che quando siamo ansiosi abbiamo pensieri e sensazioni corporee spiacevoli e fastidiosi, spesso sotto forma di tensione. Ci sentiamo quindi “stressati”, come si suol dire. Questo è normale: a nessuno piace soffrire. E condividere apertamente con gli altri il proprio dolore non è sempre facile, soprattutto con le persone più care, i colleghi o i compagni di classe. La parola “stress” è un termine comodo, a volte persino abusato come causa principale di tutti i mali! Perché no! Ma non è così semplice. 

Possiamo quindi essere stressati quando proviamo una delle cinque emozioni negative. E soprattutto, non ci piace soffrire e vorremmo poter evitare di provare questa emozione o liberarcene con strategie legate ai nostri pensieri e alla nostra storia. Come possiamo capire in che modo funzionano il nostro corpo e la nostra mente, come si formano le emozioni e i pensieri, senza interessarci un minimo alla nostra psiche? Per affrontare lo stress, dobbiamo iniziare a capire cosa succede dentro di noi, cioè osservare come funzioniamo normalmente, le nostre emozioni e i nostri pensieri, e notare le nostre sensazioni corporee. È da queste sensazioni corporee che possiamo individuare il nostro disagio. 

La prima parte del trattamento, che ti invito a svolgere, consiste nell’osservare quello che definiamo come meteo interiore. “Come mi sento oggi mentre faccio la mia sessione (osservazione, meditazione, ecc.)?” “Ho qualche disagio corporeo, dolore o prurito?” “Sono in uno stato d’animo calmo o piuttosto agitato, se non addirittura ansioso?” 

La seconda parte del trattamento consiste nell’osservare come reagisco alle mie sensazioni ed emozioni spiacevoli e quali strategie uso per evitare di soffrire. Questo è ciò che chiamiamo pilota automatico (AP), che ricorda le tre fasi dello stress descritte in ambito medico dalle 3F fight flight freeze (lotta, fuga e paralisi dell’azione). Quali sono le strategie del pilota automatico? Osservale ora o quando un pensiero o un’emozione ti disturba... 

  • Lotto per cambiare le cose? Esaurisco tutte le mie energie nel farlo?
  • Fuggo? (faccio sport, pulisco la casa, telefono agli amici per dimenticare, mangio, bevo o fumo per non sentire le emozioni spiacevoli)?
  • Oppure ignoro tutto questo per rimanere (falsamente) indifferente e distaccarmi dai problemi? Mi rassegno?

La terza parte del trattamento consiste nell’utilizzare uno strumento come la meditazione Mindfulness, la respirazione, lo yoga (l’autoipnosi, ecc.) per trovare le risorse dentro di sé per alleviare lo stress. 

Oggi parliamo di stress nel contesto della dermatologia. Nel caso delle patologie cutanee, la pelle è spesso sede di sensazioni spiacevoli, sgradevoli o addirittura insopportabili, come il prurito o il dolore. 

La pelle è un organo corporeo SOMATICO che ha la stessa origine del cervello. La pelle è sede di molteplici sensazioni, è un organo molto sensibile. Perché è così sensibile? Perché la pelle possiede un gran numero di recettori neurosensoriali e di fibre nervose che informano il nostro cervello non appena accade qualcosa. Sensazioni normali come il calore, la freschezza, il tatto o una leggera pressione sono fortunatamente ben accette. Ma frequentemente le sensazioni di caldo, freddo, prurito, bruciore, pizzicore, forte pressione... creano disagio o dolore corporeo, nonché ansia, stress e pensieri disturbanti. Queste preoccupazioni possono verificarsi quotidianamente e aumentare le emozioni, rafforzando le sensazioni corporee di disagio. È il saliscendi di pensieri-emozioni che porta a scariche ormonali che causano l’infiammazione e il surriscaldamento del corpo. Quando questo diventa cronico, l’infiammazione aumenta sulla pelle già infiammata. 

La pelle è un organo psico-corporeo, come tutti gli organi, perché non appena sentiamo dolore, pensiamo a quel dolore e cerchiamo mentalmente delle strategie per alleviare la sofferenza. Questo è normale! Siamo quindi anche esseri PSICHICI. I nostri pensieri spesso ci danneggiano quando diventano dei disturbi mentali, ma ci aiutano molto a trovare soluzioni quando la nostra mente è chiara, riposata e piena di creatività, e vedremo come la meditazione può aiutarci. 

La cura attraverso la meditazione Mindfulness è una cura psico-corporea che è un allineamento della mente, come abbiamo scoperto in questo articolo. Con l’avanzare della pratica si affronteranno diversi livelli. Ma la pratica del respiro e l’osservazione interiore (propriocettiva) del nostro corpo saranno elementi costanti che porteranno calma, sollievo e gioia. In questo modo sarà più facile per le persone affette da dermatite atopica gestire lo stress associato alla malattia e al peso delle cure. 

II. L’autostima

Non è facile parlare di autostima, soprattutto quando si tratta di bassa autostima dei pazienti, proprio perchè siamo medici. È quindi fondamentale innanzitutto creare una sorta di alleanza terapeutica basata sulla presenza e sull’ascolto consapevole per migliorare la qualità della relazione e, soprattutto, per poter dare voce ai pazienti indeboliti dalla malattia, spesso imbarazzati o che provano addirittura vergogna per la loro condizione di salute. In alcuni casi, i pazienti sentono di aver perso la propria integrità e possono sentirsi emarginati. 

Non è facile rassicurare qualcuno e spesso le parole gentili non bastano. Per quanto possibile, attraverso la Mindfulness, ogni individuo deve imparare a trovare nelle proprie risorse il modo di aiutare se stesso. 

A tal fine, è necessario individuare cosa rappresenta il problema dell’autostima per il paziente e per il medico. Quali sono le aspettative e le convinzioni del paziente e come può contribuire il medico con la sua esperienza e con le sue conoscenze? 

La mancanza di autostima non ha un’unica causa, nel senso che l’autostima e la fiducia in se stessi possono essere alterate da una serie di difficoltà, reali o mentali, e dai traumi, gravi o meno gravi ma comunque frequenti. La stessa malattia cronica può essere vista come uno stress ripetuto o addirittura come un trauma. 

Per me la mancanza di autostima è un’emozione piuttosto negativa e dirompente generata dal fatto di soffrire di una malattia che è visibile. I pazienti si sentono dei falliti, provano imbarazzo nella loro vita sociale e affettiva, soprattutto quando provano sensazioni spiacevoli durante la giornata. Questo porta a pensieri di vergogna (legati alla nozione di avversione), che rafforzano le loro convinzioni e creano emozioni fisicamente disturbanti. 

I trattamenti dermatologici, sia medicinali che cosmetici, aiutano a ridurre i segni visibili e funzionali della malattia. Tuttavia, quando la malattia è cronica, come nel caso della dermatite atopica, alcune persone notano che anche durante i periodi di guarigione, che a volte possono essere lunghi, lo stress e la mancanza di fiducia in se stessi restano presenti! 

Perché i pensieri continuano a girare nella testa, ed è la mia testa che mi dice: 

  • Non sono guarito
  • Tornerà
  • In ogni caso durerà ancora
  • Non migliorerà
  • Anche se oggi non ho nulla, è probabile che il mio eczema si manifesti quando sarò stressato.
  • Devo stare attento a ciò che applico sulla mia pelle, a ciò che mangio... al peso...
  • Non oso parlarne, non voglio parlarne... Ho paura che la gente pensi che io sia debole e inferiore...
  • Potrei non superare un colloquio o un esame... una appuntamento importante!

Questi sono solo alcuni esempi dei tanti pensieri che occupano una grande parte del nostro spazio psichico e che portano naturalmente alla stanchezza, all’insonnia e ad altre emozioni come la tristezza, la rabbia, il senso di ingiustizia, la stigmatizzazione... e la loro scia di spiacevoli segni somatici. È un doppio colpo. 

La meditazione Mindfulness ci aiuterà a calmare il corpo e la mente, a mettere a bada questi pensieri, queste preoccupazioni e inquietudini, in modo da poter affrontare con più serenità la malattia, lo stress e il peso della malattia. 

In termini più generali, i pazienti con dermatite atopica devono essere consapevoli che queste emozioni spiacevoli possono essere provate da tutti gli esseri umani nel corso della loro vita quando riscontrano un problema o una difficoltà che a prima vista sembra insormontabile. Non sono soli... I pazienti devono sapere che condividono con tutti gli uomini l’esperienza di emozioni disturbanti e pensieri stressanti. Questo è ciò che chiamiamo sofferenza o peso, la condizione umana... 

Utilizzare strumenti come la meditazione non significa far scomparire del tutto la bassa autostima, né fornire ricette rapide o magiche. È una terapia cognitiva e comportamentale che utilizza la comprensione, la consapevolezza di sé e l’intenzione di ridurre la sofferenza. Grazie ad un allenamento regolare, si otterranno piccoli e poi grandi cambiamenti sia in termini di comprensione che di comportamento futuro, grazie alla neuroplasticità cerebrale. 

Imparare a volersi bene è la sfida principale di questa pratica, essere gentili e delicati con se stessi e con la propria pelle, che diventerà l’oggetto di cure attente e compassionevoli. Vedremo come, quando le nostre preoccupazioni si allontanano, la gioia e la voglia di fare riappaiono, in modo naturale.

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